Cardiovasculare
Disfunzione erettile

La disfunzione erettile può essere un indicatore per problemi cardiovascolari?

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La disfunzione erettile (DE) è una condizione comune associata a numerose altre patologie.1 Tra queste, è nota la sua relazione con le malattie cardiovascolari (CVD). Di tale relazione, ci occuperemo in questo post.

È noto che i pazienti con CVD hanno spesso DE. Uno studio ha evidenziato che il 50% degli uomini con comprovata malattia coronarica (CAD; un tipo di CVD) aveva un problema grave di DE.2 Dobbiamo chiederci: data la relazione, è possibile predire future malattie cardiovascolari a partire dalla presenza di DE? Se ciò fosse possibile, si potrebbero salvare molti uomini dall'insorgere di futuri problemi cardiovascolari.

La disfunzione erettile è spesso associata alla CVD

I fattori di rischio (cioè le caratteristiche che aumentano la possibilità di contrarre la patologia), delle malattie cardiovascolari sono simili a quelli della DE. Ad esempio, l'età, lo stile di vita sedentario, l'obesità, la Iperlipidemia e la sindrome metabolica sono possibili fattori di rischio sia per la disfunzione erettile che per le malattie cardiovascolari.1 Ciò ha portato gli scienziati ad esplorare la relazione tra CVD e DE. Nello specifico, a domandarsi se la DE possa fungere da campanello d'allarme per future CVD o, in taluni casi, aumentarne il rischio.3 La risposta a tali quesiti è fondamentale per fornire a chi soffre di DE il trattamento più appropriato.

In uno studio su 1402 uomini, seguiti per un periodo di 10 anni, gli uomini con disfunzione erettile di età superiore ai 40 anni avevano maggiori probabilità di sperimentare un evento cardiovascolare (come attacchi di cuore, morte cardiaca improvvisa o CAD) rispetto a quelli senza DE. Sorprendentemente, gli uomini di età compresa tra 40 e 49 anni, che avevano disfunzione erettile, avevano una probabilità 50 volte maggiore di sperimentare un evento cardiaco rispetto a quelli che non ne soffrivano. Negli uomini più anziani, il rapporto tra DE e CVD era ancora presente, ma meno pronunciato.4 Questi risultati sono stati osservati anche in altri studi, che mostrano come gli uomini che soffrono di disfunzione erettile abbiano sette volte il rischio di un evento cardiovascolare rispetto a quelli che non ne soffrono.5

Approfondire il rapporto tra DE e CVD

Sebbene i singoli studi forniscano informazioni utili sulla relazione tra DE e CVD, spesso riportano stime diverse che potrebbero renderne ambigua la comprensione. Per superare questa difficoltà, alcuni studiosi si occupano di combinare i diversi studi così da calcolare una stima complessiva. Tali studi vengono denominati meta-analisi.

In una di queste meta-analisi (analisi comparata di 12 studi che hanno coinvolto più di 90.000 uomini) la DE è risultata essere un forte indicatore di futuri eventi cardiovascolari: alzando il rischio di eventi cardiovascolari del 44% e il rischio di mortalità del 25%.6 La differenza di stime, rispetto agli studi precedentemente citati, è in parte spiegabile con le differenze nelle fasce di età misurate. Se uno studio indaga individui in media più anziani, i dati ottenuti saranno maggiormente riferiti a quella fascia di età. Intanto, possiamo affermare quanto segue: il rischio di un evento cardiovascolare è più alto nei maschi giovani con DE. Vediamo insieme perché.

Incidenza della malattia coronarica rispetto all'età e allo stato della DE.4

‍ Perché la relazione tra DE e CVD diminuisce con l'età?

È importante capire perché la relazione tra DE (disfunzione erettile) e CVD (malattie cardiovascolari) diminuisca con l'età. L'avanzare dell'età è fortemente associato a molte altre patologie, con un aumento di rischio di CVD negli anziani.7  Così, aumentando la possibilità di CVD, diminuisce l'associazione con la patologia specifica della DE. Detto altrimenti: invecchiando, aumenta la possibilità di incorrere in una CVD e si moltiplicano le cause scatenanti.

Con l'aumentare dell'età, indipendentemente dal fatto che un uomo soffra o meno di disfunzione erettile, aumenterà anche la probabilità di andare incontro a un evento cardiovascolare, mentre questo tipo di evento è generalmente raro nei giovani adulti. Ciò non significa che la DE non sia un indicatore di CVD negli anziani. Significa semplicemente che la relazione è nascosta dietro numerose variabili, a volte difficili da tenere in considerazione nell'analisi di quella specifica fascia di età (inattività, diabete tipo 2, e altri fattori di rischio).

Perché la DE è sintomo di CVD?

Per aiutare a capire perché la disfunzione erettile sia un fattore di rischio, è importante prima capire come si sviluppino le erezioni. Molto generalmente, affinché vi sia erezione, un flusso di sangue deve entrare nel pene. Se l'arteria dove dovrebbe passare il sangue è ostruita, l'erezione non avrà luogo.8 Una causa comune di ostruzione del flusso sanguigno è l'aterosclerosi, cioè il depositarsi di placche grasse (chiamate colesterolo) all'interno della parete arteriosa.9 Le arterie che portano il sangue al pene, chiamate arterie cavernose, hanno un diametro inferiore rispetto alle arterie del cuore. Pertanto, le arterie cavernose tendono a sviluppare ostruzioni molto prima delle arterie all'interno del cuore: ecco perché la DE è sintomo di future CVD. Si stima che le ostruzioni delle arterie cavernose, causa di DE, precedano la CVD di 3-5 anni.1,10

Ho la DE. Questo significa che la CVD è inevitabile?

Sebbene sorprendente, il rischio cardiovascolare per gli uomini con DE è uguale al rischio di cancro ai polmoni per coloro che fumano.11 La differenza, tuttavia, è che la disfunzione erettile di per sé non è una causa di CVD, mentre il fumo lo è nel caso del cancro ai polmoni. La DE agisce semplicemente come un fattore di rischio con valore predittivo: dato che la causa della DE è la medesima della CVD, chi ha DE, dopo 3-5 anni, potrebbe avere anche CVD. Comprensibilmente, se soffri di DE potresti trovare questa relazione molto preoccupante. Sottolineiamolo: la DE può aumentare lo sviluppo di CVD o predirla, ma non la rende inevitabile. Così, se si soffre di DE, ci si potrebbe rivolgere tempestivamente ad un medico specialista e anticipare una possibile CVD. Se tu, o qualcuno che conosci, avete dubbi su DE, sulla salute sessuale o sulla CVD, ti consigliamo di rivolgerti ad un medico.

Posso fare attività sessuale se soffro di DE e CVD?

A coloro che soffrono di DE, e a cui viene diagnosticata una CVD, viene subito in mente una preoccupazione: posso fare attività sessuale, o questo aumenta il rischio di eventi cardiaci? La maggior parte degli uomini con CVD può tranquillamente riprendere l'attività sessuale e utilizzare terapie per la disfunzione erettile.1 Un gruppo di esperti ha sottolineato che il rischio cardiaco, legato all'attività sessuale, nei pazienti con diagnosi di CVD è minimo in pazienti adeguatamente valutati e consigliati dal medico specialista. Hanno affermato che l'attività sessuale non è più stressante per il cuore di molte comuni attività quotidiane. In alcuni uomini, può comunque essere sconsigliata un'intensa attività sessuale, in particolare con un partner sconosciuto.12

Trattamento della disfunzione erettile nei pazienti con CVD

L'uso di terapie per la DE è privo di rischi per la maggior parte dei pazienti CVD. Tuttavia, ci sono alcuni farmaci specifici per la DE che dovrebbero essere evitati a causa dell'effetto che possono avere sulla pressione sanguigna. Ad esempio, una classe di farmaci noti come inibitori della PDE5, dovrebbe essere evitata nei pazienti che assumono farmaci ipotensivi, come i nitrati in una qualsiasi forma.1 Ciò è dovuto al fatto che gli inibitori della PDE5 dilatano le arterie che trasportano il sangue in tutto il corpo, compreso il pene, con l'effetto di abbassare leggermente la pressione sanguigna. Il rischio di ipotensione (pressione sanguigna eccessivamente bassa), nei pazienti che assumono tali farmaci è dunque aumentato.13 Per gli uomini con CVD e DE, sono disponibili altre opzioni terapeutiche da discutere preventivamente con il proprio medico.1

L'importanza di comunicare i problemi di salute sessuale

A parere della British Society for Sexual Medicine, il valore predittivo della DE merita una riclassificazione. La DE, andrebbe cioè riconosciuta come fattore di rischio indipendente per CVD. Anche la Società Europea di Cardiologia, ha recentemente riconosciuto la forte evidenza che implica la valutazione del rischio CVD negli uomini con DE. Se accettiamo che la disfunzione erettile sia un indicatore di CVD, allora è fondamentale che, specialmente nei pazienti più giovani con disfunzione erettile, venga condotta una valutazione clinica. In assenza di altri dati che suggeriscano il contrario, sarebbe sensato trattare la DE come un fattore di rischio per CVD almeno a scopo precauzionale.

Molte problematiche cardiovascolari colpiscono pazienti di sesso maschile che hanno anche la DE. Purtroppo, per varie ragioni, la DE non viene esplorata di routine nella pratica clinica. Gli operatori sanitari dovrebbero informarsi sulla DE e sulla salute sessuale dei loro pazienti di sesso maschile, per garantire che il rischio di CVD sia ridotto al minimo e che possano essere fornite tempestivamente la diagnosi e il trattamento appropriati.

Punti fondamentali:

  • Esistono prove a sostegno del legame predittivo tra DE e CVD.
  • Sia la disfunzione erettile che le malattie coronariche condividono la stessa causa sottostante: un accumulo di grasso all'interno della parete arteriosa (ricordiamo che questa non è l'unica causa di disfunzione erettile).
  • Gli operatori sanitari dovrebbero utilizzare la DE come campanello d'allarme di CVD, così da fornire tempestivamente una diagnosi e prescrivere test clinici adeguati.
  • La DE è una patologia curabile. Se sei preoccupato per la tua salute sessuale, ti consigliamo di rivolgerti subito al tuo medico.
‍ Riferimenti:
  1. Hacket G, et al. J Sex Med 2018;15:430–457.  
  1. Montorsi F, et al. Eur Urol 2003;44(3):360-365.  
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  1. Vlachopoulos CV, et al. Circ Cardiovasc Qual Outcomes 2013;6:99-109.
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  1. Panchatsharam PK, et al. Physiology, Erection. [Updated 2022 May 8]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2022 Jan. Available from: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK513278/.
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  1. Montorsi P, et al. Eur Heart J 2006; 27:2632-2639.
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  1. Nehra A, et al. Mayo Clin Proc 2012;87:766-778.
  1. Kloner RA, et al. J Cardiovasc Pharmacol Ther 2018;23(5):375–386.

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