Punti salienti:
- La malattia di Peyronie è caratterizzata da una curvatura anomala del pene, spesso accompagnata da dolore e disfunzione erettile. Questa malattia colpisce soprattutto gli uomini di età superiore ai 30 anni.
- Questa condizione progredisce attraverso due fasi: la fase acuta, che comporta dolore e sviluppo della curvatura, e la fase cronica, caratterizzata da una stabilizzazione dei sintomi e dallo sviluppo potenziale della disfunzione erettile.
- La diagnosi prevede un esame fisico, la valutazione dei sintomi e l’esecuzione di tecniche di diagnostica per immagini. Le opzioni di trattamento vanno da terapie non invasive e amministrazione di farmaci a interventi chirurgici, eseguiti nei casi più gravi.
- Consultare un urologo è fondamentale per gestire la malattia di Peyronie. Allo stesso tempo, fare sesso protetto e mantenere una buona salute contribuisce a prevenire ed attenuare l’espressione della malattia
Che cos’è la malattia di Peyronie?
Si tratta di una malattia che viene spesso fraintesa e trascurata da molti uomini. Come sappiamo, i peni hanno tutti dimensioni diverse. La forma del pene, tuttavia, dovrebbe sempre essere rettilinea. Gli uomini che soffrono della malattia di Peyronie, per l’appunto, hanno il pene curvato in maniera anomala.
La malattia di Peyronie è caratterizzata dalla formazione di tessuto cicatriziale e collagene sotto la pelle del pene. Infatti, si tratta di un disturbo del tessuto connettivo che porta a una curvatura innaturale. Inoltre, per chi ne soffre, la curvatura tende ad essere piuttosto pronunciata, e può rendere difficile o doloroso avere rapporti sessuali.1
Nonostante una leggera curvatura durante l’erezione sia normale, se il pene è ricurvo anche da flaccido, allora questo rappresenta un problema. Molti uomini, tuttavia, non tendono a preoccuparsene: pensano semplicemente di avere un pene “diverso”, specialmente quando non provano dolore e non hanno mai sentito parlare di questa malattia. Quando si inizia a sentire un lieve dolore o fastidio al pene, allora la malattia di Peyronie diventa evidente. Accade, però, che molti uomini non si rechino comunque da uno specialista, a causa di sentimenti di vergogna e dello stigma associato a questa condizione.2
Segni e sintomi della malattia di Peyronie
Se anche tu dovessi notare cambiamenti nella forma e nella funzione del pene, allora potrebbe trattarsi della malattia di Peyronie. Questa malattia è spesso progressiva, ovvero tende a manifestarsi e a peggiorare nel tempo. Come abbiamo già specificato, un sintomo fondamentale è una curvatura eccessiva del pene, soprattutto se superiore di 30 gradi.3 Una curvatura così significativa può influire notevolmente sull’attività sessuale, causando disagio o addirittura rendendo i rapporti sessuali difficili e dolorosi.1
Altri sintomi della malattia di Peyronie includono:4
- Cambiamento di forma e dimensione
- La presenza di un nodulo palpabile all’interno del tessuto penieno
- Una sensazione di dolore durante l’erezione o fastidio durante i rapporti sessuali (dispareunia)
- Disfunzione erettile (DE)
- Inizialmente, la sensazione di un piccolo fastidio o dolore localizzato al pene, spesso in corrispondenza della formazione di un nodulo
- Erezioni fastidiose, dolorose e meno potenti del solito
- In alcuni casi, la formazione di placche in diverse zone.
È importante specificare che la malattia di Peyronie non rappresenta solo un problema estetico, ma soprattutto una condizione medica che richiede l’attenzione di un professionista sanitario certificato. Se dovessi riscontrare uno dei sintomi sopra descritti, ti consigliamo di rivolgerti ad un medico il più presto possibile.
Come riconoscere la malattia di Peyronie?
Innanzi tutto, il tessuto cicatriziale spesso non è flessibile come il tessuto normale. Nella maggior parte dei casi di malattia di Peyronie comporta una cicatrice sul pene che lo fa curvare durante l’erezione. La natura e direzione di questa curvatura dipendono dalla posizione della cicatrice: se è sulla parte superiore, il pene si curva verso l’alto (caso più comune); se si trova sulla parte inferiore, allora il pene si piega verso il basso; se, invece, la cicatrice si trova sul lato, il pene tenderà a curvarsi sul lato.5 In alcuni uomini, la cicatrice può svilupparsi sia sulla parte superiore che su quella inferiore dell’asta del pene, causando una sorta di “accorciamento”, oppure può circondare l’asta, causando delle specie di rientranze.
Quanto è comune la malattia di Peyronie?
Secondo alcuni studi, questa malattia colpisce circa il 13.1-22% degli uomini e degli individui che hanno un pene, soprattutto di età compresa tra i 40 e i 70 anni.6
Cause e fattori di rischio della malattia di Peyronie
Sebbene le cause esatte di questa malattia siano ancora sconosciute, molti ricercatori le attribuiscono ad alcuni fattori legati alla guarigione non idonea di ferite e alla cicatrizzazione.7 Tra i fattori più comuni ci sono i seguenti (ma non solo):
- Età: come abbiamo già specificato, la malattia di Peyronie è più comune negli uomini anziani. Con l’avanzare dell’età, l’elasticità dei tessuti e la capacità di guarigione tendono a diminuire, portando potenzialmente allo sviluppo di questa malattia. 7
- Traumi sessuali o fisici: le lesioni ai tessuti interni possono essere causate dall’attività sessuale, da alcuni sport, oppure da incidenti. Questi traumi (sia singoli che cronici, ovvero, ripetuti nel tempo) possono, a loro volta, provocare emorragie interne e gonfiori, in particolare nella tunica albuginea (la membrana elastica del pene). Il processo di guarigione da queste lesioni può provocare la formazione di tessuto cicatriziale e placche, causando la curvatura del pene. 7
- Genetica: se un individuo ha dei familiari che soffrono di questa malattia, allora corre un rischio maggiore di svilupparla .7
- Disturbi del tessuto connettivo: alcune malattie che colpiscono i tessuti connettivi potrebbero essere collegate allo sviluppo della malattia di Peyronie.4
- Malattie autoimmuni: nelle malattie autoimmuni, il sistema immunitario dell’organismo può attaccare, per errore, le cellule sane del pene, provocando infiammazione e formazione di tessuto cicatriziale.4
- Stile di vita: alcuni ricercatori ritengono che condizioni come l’ipertensione, il fumo e l’obesità contribuiscano al rischio di sviluppare questa malattia. Infatti, questi fattori possono influenzare il flusso sanguigno e la salute dei tessuti, aumentando la probabilità di riscontrare lesioni al pene, per poi comprometterne la guarigione.6
Le fasi della malattia di Peyronie
La malattia di Peyronie è tipicamente suddivisa in due fasi distinte: la fase acuta (attiva) e la fase cronica (stabile). Ciascuna fase riscontra caratteristiche e sintomi specifici:7
- Fase acuta: questa fase dura, in genere, dai 18 ai 24 mesi, ed è caratterizzata da una serie di sintomi distinti. Nonostante possa già causare problemi di funzione erettile, i sintomi principali di questa fase sono maggiormente associati al dolore nella zona del pene. Si può anche iniziare a notare una leggera curvatura e la formazione di un nodulo o di escrescenze.7
- Fase cronica: durante questa fase si forma una placca che si nota al tatto (a volte dura) e una netta curvatura del pene. Il dolore diminuisce, rispetto a quello della fase acuta, ma la funzione erettile potrebbe essere compromessa, potenzialmente causando DE. 7
Diagnosi della malattia di Peyronie
La diagnosi di questa malattia prevede, inizialmente, la descrizione dei sintomi al medico. In questa fase, il medico potrebbe chiedere se il paziente ha notato una curvatura del pene o se avverte dolori durante l’erezione.7
Il medico potrebbe anche eseguire vari test fisici per verificare l’entità della malattia. Ad esempio, potrebbe essere necessario palpare il pene flaccido per individuare eventuali placche o cicatrici. In alcuni casi, potrebbe eseguire un esame del pene durante l’erezione o un esame di diagnostica per immagini.7 Ulteriori esami, come proprio la diagnostica per immagini (ad esempio, gli ultrasuoni) e il test di curvatura, possono aiutare a determinare la gravità della malattia e a suggerire l’approccio terapeutico più appropriato.7 Durante la consultazione iniziale, il medico e il paziente decidono il tipo di strumento diagnostico da utilizzare durante l’esame.
Se temi di soffrire della malattia di Peyronie, dovresti porti le stesse domande che ti rivolgerebbe un medico durante una consultazione simile. Ad esempio, se rispondi sinceramente alle domande che trovi qui di seguito, dovresti essere in grado di stabilire se sia il caso di rivolgerti a un medico:
- Hai difficoltà a mantenere un’erezione stabile?
- Senti dolore al pene durante un’erezione?
- Il tuo pene si curva durante l’erezione? Se sì, hai notato cambiamenti in questa curvatura?
- Hai notato una riduzione della lunghezza del pene in erezione?
- Il tuo pene ha assunto la forma di una clessidra?
- Hai notato alcuni noduli o escrescenze sul pene?
- Riscontri difficoltà durante i rapporti sessuali, a causa di questa curvatura?
Trattamento della malattia di Peyronie: esiste una cura?
In alcuni casi, la malattia di Peyronie non è eccessivamente impattante e non richiede, quindi, alcun intervento. Per molti individui, invece, rappresenta un problema serio e richiede un trattamento per gestirne i sintomi, correggere la curvatura e restaurare la loro vita sessuale. Se si interviene tempestivamente durante la fase acuta, è possibile arrestare o addirittura far regredire la curvatura senza che sia necessario un intervento chirurgico.8 Per questo motivo, è fondamentale rivolgersi a un medico non appena si nota una differenza nella funzione del pene.
Alcuni dei trattamenti per questa malattia includono:
- Tecniche non invasive: alcune tecniche non invasive, come la terapia ad ultrasuoni e la terapia con onde d’urto, vengono spesso utilizzate per aiutare a rompere la placca e ridurre l’infiammazione.9
- Farmaci orali: alcuni farmaci orali, come il tamoxifene e la carnitina, vengono prescritti per ridurre le dimensioni della placca.10
- Iniezioni: queste iniezioni, tra cui la collagenasi o l’interferone, mirano a ridurre il dolore e la curvatura.10
- Terapia di trazione: questa terapia consiste nell’allungare il pene attraverso un dispositivo meccanico auto applicato per almeno 30 minuti al giorno. Questa pratica aiuta a ridurre la curvatura e a diminuire l’”accorciamento”.11
- Chirurgia: i casi più gravi di malattia di Peyronie richiedono di sottoporsi a una terapia invasiva. In questi casi, si tratta di applicare innesti, eseguire la plicatura e l’utilizzo di impianti penieni.12
Una cosa fondamentale da ricordare è che provare dolore non è normale, soprattutto durante i rapporti sessuali. Se dovesse accadere, dunque, è importante rivolgersi a un medico che possa aiutarti a trovare il trattamento più adeguato.
I prossimi passi
La malattia di Peyronie è un problema urologico che può essere diagnosticato e trattato da un urologo. L’urologo è un medico specializzato nella cura dei reni, nel tratto urinario e nell’apparato riproduttivo maschile. Se la malattia viene individuata precocemente, è possibile arrestare la sua progressione e restaurare una vita sessuale soddisfacente. La conclusione? Fai proprio come fanno i medici: poniti le giuste domande e compi il primo passo verso la risoluzione dei tuoi problemi.
Bibliografia
- Cwikla DJ, Yafi FA. Intralesional collagenase Clostridium histolyticum in the management of Peyronie’s disease: current best practice. Ther Adv Urol 2018; 10: 139–153.
- Terrier JE, Nelson CJ. Psychological aspects of Peyronie’s disease. Transl Androl Urol2016; 5: 290–295.
- Ralph DJ, Abdel Raheem A, Liu G. Treatment of Peyronie’s disease with collagenase Clostridium histolyticum and vacuum therapy: A randomized, open-label pilot study. J Sex Med 2017; 14: 1430–1437.
- Penile curvature (peyronie’s disease). National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases. 2022.https://www.niddk.nih.gov/health-information/urologic-diseases/penile-curvature-peyronies-disease (accessed 5 Dec2023).
- Tunuguntla HSGR. Management of Peyronie’s disease - a review. World J Urol 2001; 19: 244–250.
- Segundo A, Glina S. Prevalence, risk factors, and erectile dysfunction associated with peyronie’s disease among men seeking urological care. Sex Med 2020; 8: 230–236.
- Bilgutay AN, Pastuszak AW. Peyronie’s disease: A review of etiology, diagnosis, and management. Curr Sex Health Rep 2015; 7: 117–131.
- El-Khatib FM, Towe M, Yafi FA. Management of Peyronie’s disease with collagenase Clostridium histolyticum in the acute phase. World J Urol 2020; 38: 299–304.
- Hayat S, Brunckhorst O, Alnajjar HM, Cakir OO, Muneer A, Ahmed K. A systematic review of non-surgical management in Peyronieʼs disease. Int J Impot Res 2023; 35: 523–532.
- Zhang F, Qin F, Yuan J. Molecular mechanisms and current pharmacotherapy of peyronie’s disease: A review. Front Pharmacol 2021; 12. doi:10.3389/fphar.2021.643641.
- Ziegelmann M, Savage J, Toussi A, Alom M, Yang D, Kohler T et al. Outcomes of a novel penile traction device in men with peyronie’s disease: A randomized, single-blind, controlled trial. J Urol 2019; 202: 599–610.
- Levine LA, Larsen SM. Surgery for Peyronie’s disease. Asian J Androl 2013; 15: 27–34